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Stampa giuridica

Documento


36084
IDG841305118
84.13.05118 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bertoni Raffaele
Magistrati e giornalisti. C' e' chi ci vuole docili
Paese sera, an. 35 (1984), fasc. 351 (23 dicembre), pag. 1
D04017; D547; D9694; D0230
L' A., membro del Cons. Sup. Mag., si richiama a certe proteste di parte della stampa contro sentenze ritenute lesive del diritto di liberta' di informazione, per svolgere alcune riflessioni su questo tema e sui rapporti tra Magistratura e stampa. In primo luogo il vero problema e' costituito dalle leggi sulla stampa e, in particolare, sulla diffamazione, che sono confuse e inadeguate. I reati di opinione, poi, sono ancora "scritti tali e quali nel codice fascista", come se l' art. 21 Cost. non ci fosse. C' e' da rabbrividire, afferma l' A., se la Magistratura avesse applicato queste norme in tutto il rigore del loro contenuto letterale. I magistrati, al contrario, per primi hanno chiesto da tempo una normativa chiara sul segreto dei giornalisti, che conceda maggiore spazio all' informazione. Se questo non accade e' perche' da anni, ormai, stampa e Magistratura stanno esercitando il loro dovere di controllo e di inchiesta sul potere politico. Se, quindi, si scontrano fra di loro fanno il gioco di chi non sopporta questo controllo. Liberta' di informazione e autonomia della Magistratura sono valori comuni inscindibilmente connessi: se uno di questi valori viene meno, anche l' altro e' irrimediabilmente travolto.
art. 21 Cost.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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