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| IDG851300073 | |
| 85.13.00073 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Garocchio Alberto, Petruccioli Claudio, Pillitteri Paolo, Rippa
Giuseppe, Tortora Enzo; (a cura di Vecellio Valter)
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| Se un pentito decide di fare il tuo nome...
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| Dibattito organizzato dal "Club della cultura" e dal "Club Ernesto
Rossi" sul tema "Giustizia: anno zero?", Milano, gennaio 1985
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| Avanti, an. 89 (1985), fasc. 25 (30 gennaio), pag. 8
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| D50126; F4252
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| Il moderatore espone la situazione oggetto del dibattito, per quanto
riguarda, in particolare, le vicende giudiziarie cui un cittadino
puo' andare incontro per la denuncia di un "pentito". Situazione
grave, afferma, in quanto, in molti casi, i "pentiti" costituiscono
veri e propri "racket" a fine estorsivo. Enzo Tortora ricostruisce
brevemente la sua vicenda di denunciato da "pentiti" e attribuisce l'
affermarsi di certe situazioni distorte in ambito giudiziario agli
scarsi mezzi destinati nel bilancio italiano alla giustizia. Secondo
Claudio Petruccioli, esistono vari problemi di crisi della giustizia
che vanno fatti risalire non certo alla Magistratura che, nella
stragrande maggioranza, assume comportamenti corretti, ma alla
mancanza di mezzi, all' insorgere di poteri occulti, al terrorismo.
Paolo Pillitteri, tra l' altro, evidenzia il "perverso meccanismo
prodotto dal pentitismo", per quanto riguarda i guasti e l'
inquinamento della giustizia. Alberto Garocchio sottolinea una certa
evoluzione positiva del sistema carcerario. Respinge l' ipotesi di
estendere la normativa sui terroristi pentiti ad altre situazioni.
Giuseppe Rippa evidenzia alcuni casi emblematici che manifestano il
pessimo stato della giustizia, dovuto anche alla legislazione
speciale tra cui quella sui pentiti. Auspica che il pentitismo
mafioso e camorrista non venga legalizzato come e' accaduto per il
terrorismo.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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