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Documento


36448
IDG851300143
85.13.00143 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Motta Riccardo
Esecutivo/Legislativo. Palazzo Chigi, catena di montaggio
Manifesto, an. 15 (1985), fasc. 3 (4 gennaio), pag. 8
(testo con illustrazioni)
D021150; D0213
(Sommario: Davvero il parlamento sabota la superproduzione governativa? Uno studio sui disegni di legge motivazioni e destino)
L' A. affronta il problema del rapporto fra Governo e Parlamento, osservando che uno dei nodi principali e' rappresentato dall' accusa, rivolta da molti al Parlamento, di non consentire al Governo di perseguire il proprio programma. L' A. rileva l' opportunita' di approfondire l' esame dei disegni di legge governativi non approvati; il loro numero, nelle prime 4 legislature, e' stato piuttosto esiguo, ma e' poi decisamente aumentato: da una media del 17,5% nelle prime legislature, si e' passati a una media del 39,2%, con una punta del 44,7% nella VII legislatura. E' assai significativo il fatto che la maggior parte dei disegni non approvati sono quelli che arrivano alla fine della legislatura senza essere mai discussi; cio' e' spiegabile essenzialmente in due modi: i disegni di legge governativi sono spesso delle semplici bozze, che richiamano l' attenzione del Parlamento su qualche problema, e sulle manca il pieno accordo da parte della maggioranza. Altre volte, i ministri presentano un progetto che sanno benissimo non verra' mai discusso e tanto meno approvato, ma che funziona come "carta di credito" nei confronti degli elettori. Da questa analisi, afferma l' A., emerge chiaramente che e' errata la tesi di alcuni, secondo cui il Governo non riesce a perseguire il proprio programma a causa dell' azione delle opposizioni; sono quindi da respingere le proposte di riforma istituzionale che puntano su un ridimensionamento del ruolo delle opposizioni, perche' non sono queste le vere responsabili della scarsa efficienza governativa.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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