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Documento


36536
IDG851300231
85.13.00231 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Rodota' Stefano
Quel voto segreto
Repubblica, an. 10 (1985), fasc. 10 (12 gennaio), pag. 6
D02113
L' A. afferma che il tema del voto segreto assume oggi un significato nuovo; ritiene che non sia difficile per gli elettori dare un volto ai parlamentari che votano in modo difforme dalle istruzioni della maggioranza, e che pertanto sia debole l' argomento, secondo cui il voto segreto comporterebbe l' incontrollabilita' da parte degli elettori. In realta', il voto segreto e' il solo strumento per sottrarsi alla presa degli apparati di partito; la questione ritorna perche' le riforme si vogliono non per rendere piu' efficiente il Parlamento, ma per farne un organo di pura ratifica delle proposte del Governo. L' A. sostiene che negli ultimi tempi si sono registrate maggioranze mutevoli, specialmente nella conversione dei decreti-legge, e il mettere insieme maggioranze occasionali sembra una manifestazione pericolosa. Considerando poi che la Commissione Bozzi non ha corrisposto alle attese, l' A. conclude che sarebbe meglio, piuttosto che aprire un confronto totale, cominciare a discutere concretamente singole riforme specifiche.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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