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| IDG851300242 | |
| 85.13.00242 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Rodota' Stefano
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| Ma la Corte non poteva che dire di si'
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| Repubblica, an. 10 (1985), fasc. 23 (27 gennaio), pag. 1
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| D74404; D021030
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| L' A., intervenendo nella polemica suscitata dalla decisione della
Corte Costituzionale in merito alla ammissibilita' del referendum
sulla legge relativa ai tagli della scala mobile, osserva che lo
scandalo e la manipolazione politica ci sarebbero stati se la Corte
avesse preso la decisione opposta, visto che la legge in questione
non puo' essere certo assimilata alle leggi tributarie o di bilancio
e che gia' la Corte di Cassazione aveva dato una prima via libera
alla richiesta dei promotori del referendum. Sottolinea come giudizio
politico e giudizio giuridico sull' ammissibilita' di un referendum
debbano essere tenuti sempre distinti, e come la Corte abbia
effettuato un controllo solo formale dell' ammissibilita' del
referendum respingendo la concezione che vorrebbe tutte le
istituzioni vincolate alla logica dell' accettazione di quel che il
Governo decide.
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| C. Cost. 7 febbraio 1985, n. 35
d.l. 17 aprile 1984, n. 70
l. 12 giugno 1984, n. 219
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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