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36604
IDG851300299
85.13.00299 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Miglio Gianfranco
Riforme istituzionali. Quanta paura in questi piccoli partiti
Sole, an. 121 (1985), fasc. 15 (18 gennaio), pag. 1
D02102; D0432
L' A. svolge una critica teorica alla linea liberale assunta nel dibattito sulle riforme istituzionali. In particolare attribuisce ai liberali un tenace attaccamento al sistema elettorale proporzionale nel timore che un sistema maggioritario possa vedere compromessa la loro rappresentanza parlamentare. Per ottenere un parlamentare in piu', i piccoli partiti, tra cui il liberale, hanno rinunciato a condurre una adeguata battaglia per affrontare il nocciolo del problema istituzionale italiano: far legittimare direttamente il Governo dal popolo (regime "presidenziale" o del "primo ministro"); costringere i partiti, che contendono nelle prove elettorali, ad "accorparsi", cioe' a ridursi di numero (legge elettorale "maggioritaria"). La nascita, mediante "il forcipe brutale, ma salutare, di una legge elettorale maggioritaria", di un partito "laico" di centro darebbe stabilita' e governabilita' al Paese. Conclusivamente l' A. sottolinea le responsabilita' del liberalismo italiano per questa mancata prospettiva.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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