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Documento


36628
IDG851300323
85.13.00323 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Patrucco Carlo; (a cura di Mascini Massimo)
La sentenza della Corte riapre il dibattito sulle conseguenze dell' iniziativa del PCI. Patrucco: ora per le imprese la disdetta diventa inevitabile
Intervista
Sole, an. 121 (1985), fasc. 21 (25 gennaio), pag. 3
D021030; D74404
L' intervistato, vicepresidente della Confindustria, sostiene che il referendum abrogativo proposto dal PCI rappresenta un serio pericolo per l' economia italiana, in caso di esito positivo. Non solo per i 7500 miliardi di lire che dovrebbero essere pagati ai lavoratori dipendenti, ma anche per gli aspetti inflazionistici che ne deriverebbero. Gli imprenditori guardano con favore iniziative tese ad evitare il referendum purche' non si punti ad un "accordo pateracchio". L' intervistato esprime anche la disponibilita' della Confindustria a trattare col sindacato nella prospettiva di una modifica dell' istituto della contingenza, rivedendone la natura. Non esclude la denuncia dell' accordo sulla scala mobile e ribadisce la posizione degli imprenditori della linea seguita fino ad ora di non pagare i decimali di scala mobile maturati. Queste posizioni sono motivate da una politica economica mirata all' aumento dell' occupazione.
d.l. 17 aprile 1984, n. 70
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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