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36823
IDG851300518
85.13.00518 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Sterpa Egidio
Dall' interno del palazzo. Quel dissenso tenuto segreto
Giornale, an. 12 (1985), fasc. 33 (12 febbraio), pag. 2
D02113
L' A. si domanda se i deputati della maggioranza che a scrutinio segreto votano contro il Governo si possano definire franchi tiratori, o solo parlamentari che esercitano il loro diritto al dissenso. Afferma quindi che non si tratta di porre in discussione la liberta' di coscienza, ma di correggere le disfunzioni che permetterebbero fughe verso le irresponsabilita'. Sottolinea che lo stesso presidente della Commissione bicamerale, on. Bozzi, difensore da sempre del voto segreto, propone per certi provvedimenti l' obbligo del voto palese, e contesta che manifestare dissenso solo nel segreto dell' urna costituisca un atto di coraggio e di responsabilita'. C' e' una stortura che si deve correggere, e cio' non costituirebbe alcun attentato alla liberta' del Parlamento, anche se qualcuno e' pronto a sostenere che privare i parlamentari del voto segreto equivarrebbe a lasciarli esposti a soprusi e vendette dei loro partiti. Conclude che la riforma piu' urgente e' quella della disciplina della vita interna dei partiti.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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