| L' A. (vice presidente della Commissione Istruzione e Belle Arti)
espone i punti piu' dibattuti del disegno di legge di riforma della
scuola secondaria superiore, in esame al Senato. Il primo problema di
fondo trattato e' stato quello del carattere da assegnare alla nuova
scuola: "unitaria" o diversificata. Il PCI sostiene la prima ipotesi
soprattutto per motivazioni di ordine sociologico-politico; PLI e
MSI, pur riconoscendo l' opportunita' di alcuni elementi di
unitarieta' culturale, reclamano una diversificazione, a livello
istituzionale, dei vari indirizzi scolastici; la DC propone una
scuola a carattere unitario, nel senso che occorre assicurare a tutti
gli allievi un equivalente livello di formazione culturale, ma nello
stesso tempo diversificata in diversi indirizzi, che rispondano alle
diverse vocazioni ed attitudini dei giovani. Altre questioni sono:
quella relativa al modo con cui la nuova scuola potra' trasmettere ai
giovani i grandi valori spirituali e culturali affermatisi nel corso
della storia, e quella del prolungamento da 8 a 10 anni del periodo
di istruzione obbligatoria. Su quest' ultimo punto i vari partiti si
trovano sostanzialmente d' accordo, sebbene il PCI sia favorevole ad
una frequenza obbligatoria generalizzata del primo biennio nella
scuola secondaria superiore uguale per tutti, mentre la DC ritiene
piu' opportuno che il biennio venga utilizzato per una formazione
professionale dei giovani a seconda delle loro vocazioni. L' ultima
questione riguarda la congruita' tra studi secondari e i corsi di
laurea universitari; a questo proposito solo PLI e MSI hanno
sostenuto l' esigenza di canali scolastici esclusivi per l' accesso
alle Universita', in una scuola autonoma rispetto alla scuola
"tecnica".
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