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36892
IDG851300587
85.13.00587 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Mancini Vincenzo
Criteri di equita'
Popolo, an. 42 (1985), fasc. 42 (22 febbraio), pag. 1
D703
L' A. (responsabile settore previdenza sociale DC) esprime le proprie perplessita' e riserve, sui recenti emendamenti proposti dal Governo per cio' che riguarda la riforma delle pensioni. Afferma che lo stanziamento previsto per il settore prevede la possibilita' che tra i destinatari dei "miglioramenti" ci siano anche i titolari della pensione sociale, accordata, secondo l' art. 26 della l. n. 153 del 1969, ai cittadini ultra 65enni, sprovvisti di reddito; tuttavia ritiene essenziale che la pensione sociale sia graduata in rapporto alle diverse situazioni di bisogno. Inoltre l' assegno sociale deve, nel quadro della riforma, sostituire l' istituto degli assegni familiari, in modo da unificare le varie prestazioni a carattere assistenziale. Per quel che riguarda la "perequazione" delle pensioni, occorre ispirarsi a criteri di equita', rapportando i "miglioramenti" all' anzianita' di contribuzione dei pensionati stessi; inoltre occorre correggere gli effetti negativi verificatisi in rapporto a norme e istituti, che hanno fatto lievitare alcuni trattamenti rispetto ad altri. Cio' vale anche per le pensioni relative ai cosiddetti minimi alti. Per quel che riguarda i problemi connessi alla necessita' di parificare i trattamenti minimi dei lavoratori autonomi, si trovera' una soluzione nell' ambito dell' organico disegno di riordino del sistema previdenziale.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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