| L' A. (responsabile settore previdenza sociale DC) esprime le proprie
perplessita' e riserve, sui recenti emendamenti proposti dal Governo
per cio' che riguarda la riforma delle pensioni. Afferma che lo
stanziamento previsto per il settore prevede la possibilita' che tra
i destinatari dei "miglioramenti" ci siano anche i titolari della
pensione sociale, accordata, secondo l' art. 26 della l. n. 153 del
1969, ai cittadini ultra 65enni, sprovvisti di reddito; tuttavia
ritiene essenziale che la pensione sociale sia graduata in rapporto
alle diverse situazioni di bisogno. Inoltre l' assegno sociale deve,
nel quadro della riforma, sostituire l' istituto degli assegni
familiari, in modo da unificare le varie prestazioni a carattere
assistenziale. Per quel che riguarda la "perequazione" delle
pensioni, occorre ispirarsi a criteri di equita', rapportando i
"miglioramenti" all' anzianita' di contribuzione dei pensionati
stessi; inoltre occorre correggere gli effetti negativi verificatisi
in rapporto a norme e istituti, che hanno fatto lievitare alcuni
trattamenti rispetto ad altri. Cio' vale anche per le pensioni
relative ai cosiddetti minimi alti. Per quel che riguarda i problemi
connessi alla necessita' di parificare i trattamenti minimi dei
lavoratori autonomi, si trovera' una soluzione nell' ambito dell'
organico disegno di riordino del sistema previdenziale.
| |