| L' A. critica apertamente la legge sul condono edilizio, ritenendola
superficiale ed inefficace, e descrive le gravi conseguenze dello
sfrenato abusivismo degli ultimi trenta anni: occupazione da parte
dell' edilizia di ben 3 milioni di ettari di terreno agricolo, e
saccheggio selvaggio del suolo (per estrarne calcare, argilla,
sabbia, etc.) che ha contribuito all' incalzante dissesto
idrogeologico. Ritiene che il testo di legge approvato dal Senato sia
peggiorativo rispetto a quello approvato dalla Camera, in quanto
assai piu' ambiguo. Osserva che la sanatoria e' ammessa perfino nelle
aree piu' delicate del Paese, quali litoranei, parchi nazionali e
regionali, nonostante il recente decreto Galasso e la legge
paesistica del 1939. Conclude ponendo in rilievo la modestia delle
multe previste, per di piu' rateizzate, e le agevolazioni tributarie
concesse, che si aggiungono all' evasione fiscale praticata fino al
momento della sanatoria.
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