| L' A. prende spunto da una recente conferenza stampa del presidente
della Corte Costituzionale, Leopoldo Elia, per rilevare che vi e'
disaccordo fra Corte Costituzionale, Parlamento e Governo. Osserva
poi che il numero eccessivo di ricorsi che vengono proposti all' Alta
Corte e' dovuto, in parte alle propensioni ideologiche di certi
giudici, e in parte al fatto che le leggi sono fatte male,
difficilmente interpretabili e spesso di contenuto incostituzionale.
In particolare, Elia ha giustamente posto in risalto come alcune
leggi in materia penale siano contrarie ai diritti fondamentali dei
cittadini. Su altre materie, come la proroga degli sfratti, si crea
un autentico conflitto fra la Corte, da una parte, e Parlamento e
Governo, dall' altra; cio' e' dovuto al fatto che il potere politico
non subordina le proprie scelte ai criteri di legittimita' giuridica.
La Costituzione, del resto, non obbliga il Parlamento a riempire i
vuoti creati dalle sentenze della Corte; l' A. conclude auspicando
una riforma in questo senso.
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