| L' A. (vicesegretario del PLI) mette in evidenza il veloce evolversi
della tecnologia nella nostra societa' e sottolinea come la scuola
italiana, a differenza di altre scuole europee, non sia capace di
stare al passo con i tempi, rischiando cosi' di creare una nuova
forma di analfabetismo e un divario sempre piu' profondo tra scuola e
mondo del lavoro. Riporta quindi la proposta del PLI per l'
introduzione, in via sperimentale, di strumenti informatici nella
scuola statale di ogni ordine e grado. Per evitare uno spreco delle
attrezzature, si prevede una sperimentazione biennale, finalizzata ad
introdurre un' aula informatizzata in circa il 10% degli Istituti
statali. Per la preparazione dei docenti, si prevedono corsi
volontari, se pure incentivati economicamente, allo scopo di fornire
conoscenze teoriche e pratiche per poter utilizzare gli strumenti
informatici come ausili didattici. Afferma che questo costituisce un
passo fondamentale per introdurre un modo diverso di insegnare ed
apprendere, che permette tra l' altro, di stimolare l' interesse dei
giovani nei confronti delle nuove tecnologie.
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