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| IDG851300842 | |
| 85.13.00842 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Grimaldi Tullio
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| L' articolo. I pentiti del pentitismo
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| Manifesto, an. 15 (1985), fasc. 68 (27 marzo), pag. 1
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| D50126; F4252; D51310; D5101
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| L' A. (presidente della VII sezione del Tribunale di Napoli) lamenta
che da piu' parti si tenda a fare distinzione fra i "pentiti" del
terrorismo e i "pentiti" di mafia e camorra. Tali distinzioni, che
sono al limite del razzismo, sono pero' ingiustificate perche'
chiunque decida di collaborare con la giustizia agisce in base a
motivazioni spesso assai complesse, ma comunque non ricollegabili al
tipo di organizzazione criminale cui apparteneva. Purtroppo, oggi si
stanno scontando le conseguenze di un' emergenza che quasi tutti
avevano accettato, in nome del bene dello Stato. Dopo aver negato che
la legislazione sui pentiti fosse indispensabile, l' A. afferma che
sarebbe comunque impensabile distruggere una vasta organizzazione
criminale contando solo sulla collaborazione dei vari "pentiti". Il
fatto piu' grave, conclude l' A., e' che il pentito sia oggi
diventato una categoria processuale, sconvolgendo cosi' i normali
principi del processo penale e alterandone pesantemente lo
svolgimento.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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