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Documento


37233
IDG851300928
85.13.00928 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Azzaro Giuseppe
La proposta Martinazzoli. Corruttori pentiti e perdonati
Repubblica, an. 10 (1985), fasc. 61 (26 marzo), pag. 1-2
D511
L' A. (vicepresidente della Camera dei Deputati) manifesta sorpresa perche' il ministro Spadolini, fautore dell' esigenza di affrontare l' emergenza morale, si oppone alla proposta del ministro Martinazzoli di spezzare il legame criminoso fra corruttori e corrotti. Infatti, l' A. sottolinea che l' attuale normativa, punendo in pari misura, per un medesimo fatto, tanto il corrotto che il corruttore li pone in condizione di potersi difendere reciprocamente; la circostanza rende poi arrogante e diffuso il mercimonio nel settore della p.a.. Di fronte alla sostanziale impunibilita' del pubblico ufficiale infedele, la societa' deve difendersi, e lo puo' fare concedendo la non punibilita' a chi denuncia la corruzione. Questo potra' valere anche come deterrente, perche' il pubblico ufficiale, prima di lasciarsi corrompere, dovra' considerare che si mettera' nelle mani del corruttore. L' A. conclude che la concessione di cui si parla portera' di certo a un forte contenimento del deprecato fenomeno della corruzione; la questione e' seria, e non si puo' liquidarla con qualche battuta.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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