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37236
IDG851300931
85.13.00931 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Tosi Silvano
Il servitore dello Stato deve essere punibile
Resto del carlino, an. 100 (1985), fasc. 72 (25 marzo), pag. 2
D511; D50126; F4252
L' A. ritiene che il Consiglio dei ministri debba bloccare il progetto di legge predisposto dal ministro Martinazzoli sulla repressione penale dei reati contro la P.A., in quella parte che prevede la figura del "corruttore pentito". Il quale prevede, cioe', la non punibilita' per i corrotti o i corruttori che, entro sei mesi dal fatto delittuosi e comunque prima che sia stato aperto un procedimento, collaborino volontariamente con la giustizia, permettendo l' accertamento dei reati e l' individuazione dei responsabili. L' A. sostiene che il "pentitismo" deve scomparire dalle nostre leggi con la scomparsa della straordinaria eccezionalita' che lo ha giustificato. La sua estensione ai casi di corruzione potrebbe addirittura aggravare il malcostume, inducendo il corrotto a sottostare ai ricatti del corruttore che minacciasse di autodenunciarsi. Inoltre, la previsione di casi di non punibilita' per i dipendenti dello Stato "pentiti" sarebbe nettamente in contrasto con la Costituzione.
art. 28 Cost.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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