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| IDG851300992 | |
| 85.13.00992 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Frosini Vittorio
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| I giudici i politici il potere
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| Tempo, an. 42 (1985), fasc. 57 (3 marzo), pag. 21
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| D0230; D0231; D0214; F3214
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| L' A. rileva che la trasformazione delle strutture della societa'
industriale avanzata ha condotto a un mutamento dei rapporti fra i
magistrati e il potere politico. Il giudice, che "amministrava" la
giustizia nel vecchio "Stato di diritto", oggi e' divenuto l' ago
della bilancia fra il potere politico e la societa' civile; si trova
a giudicare, dietro lo schermo delle persone, i nuovi soggetti
sociali: partiti, sindacati, imprese. Il problema non e' soltanto
italiano; la Magistratura e' ormai un contropotere politico, che
sorveglia l' azione dei soggetti sociali per garantire l' equilibrio,
tenuto conto che l' attivita' dei partiti e' spesso deviante rispetto
alla morale sociale. L' A. osserva quindi che in Italia ci sono due
punti di raccordo: la Corte Costituzionale e il Cons. Sup. Mag., in
cui sono presenti sia la classe politica che l' ordine giudiziario.
L' uno e l' altro organo hanno il potere di garantire il rispetto
delle regole del grande gioco della giustizia. Conclude che la
giustizia non si puo' piu' librare al di sopra delle parti, perche'
e' essa stessa una passione civile.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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