| Prendendo spunto dalla proposta di legge del ministro Lagorio a
proposito della detassazione degli utili reinvestiti per le imprese
del settore dello spettacolo, l' A. sottolinea come la questione
abbia riportato alla ribalta la discussione sul piu' generale tema
della detassazione degli utili reinvestiti come strumento della
politica industriale. L' A. riporta quindi vari pareri in merito, tra
cui quello favorevole ad una generalizzazione di tale scelta espresso
da Pippo Ranci dell' Irs di Milano, ovvero quello dell' economista
Carlo Maria Guerci favorevole ad una detassazione "selettiva" in un
quadro chiaro di priorita' di sviluppo e non limitato al
reinvestimento in soli beni produttivi, in quanto un' impresa ad alta
tecnologia tende a reinvestire in piu' settori, ricerca, acquisizione
di partecipazioni ed altro. Per Carlo Ferroni, direttore centrale per
i rapporti economici della Confindustria, tale scelta andrebbe a
sostituire progressivamente lo strumento del credito agevolato, come
per altro tentato dal ministro dell' Industria per favorire la
soppressione di talune leggi vigenti di finanziamento diretto alle
imprese. Senza precisi indirizzi e puntualizzazioni, per l'
economista del Centro studi Nomisma Patrizio Bianchi, una tale
operazione rischia solo di spostare il momento del controllo da un
Ministero all' altro, dall' Industria alle Finanze. Secondo il
deputato della sinistra indipendente Vincenzo Visco, comunque, prima
di affrontare il tema bisogna stabilire quale sistema fiscale s'
intende adottare: tassazione della spesa o mantenere la tassazione
sui redditi. Infine Antonio Pedone, consulente economico di Palazzo
Chigi, ritiene che l' esenzione fiscale degli utili reinvestiti
sarebbe opportuna anche con l' attuale sistema tributario.
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