| L' A. riporta come le spese per il personale delle USL abbiano
registrato un incremento del 14,89% superiore a quello registrato
negli altri comparti dello Stato, fenomeno rilevato anche dalle
organizzazioni sindacali. Oltre a cio' l' A. riferisce del ricorso
presentato e vinto dinanzi al TAR del Lazio da parte di un
ospedaliero che ha chiesto la rivalutazione della retribuzione
straordinaria che essendo rimasta ai livelli fissati con il contratto
del 1979 e' ormai inferiore alla retribuzione per l' ora normale. La
mancata impugnativa della sentenza ha fatto si' che molte USL di Roma
si sono adeguate alla nuova retribuzione aprendo un' ulteriore falla
economica che, se estesa su tutto il comparto nazionale comporterebbe
un esborso di almeno 1500 miliardi da parte dello Stato. Solo l'
intervento del ministro della Funzione pubblica ha, per ora, bloccato
tutto. Colpa di questa situazione, a detta dei sindacati, riporta l'
A., e' del rifiuto del Governo ad affrontare la trattativa
"intercompartimentale" che avrebbe dovuto iniziare fin dal 1984 per
omogeneizzare le normative fra i vari comparti del pubblico impiego.
Comunque, conclude l' A., ulteriori grattacapi verranno dall'
apertura della stagione dei rinnovi contrattuali, avendo, i sindacati
confederali, gia' ripudiato il limite del 7% stabilito dal Governo
per gli incrementi retributivi per l' 85, senza contare le posizioni
dei sindacati autonomi, rappresentativi soprattutto dei medici.
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