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| IDG851301112 | |
| 85.13.01112 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Scarpelli Uberto
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| Cronache del diritto. USL, Giudici e cittadini
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| Mondo economico, an. 38 (1985), fasc. 17 (29 aprile), pag. 9
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| F4205; F42091; D60212
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| A seguito del pesante intervento della Magistratura penale nei
confronti delle USL romane, l' A. cerca di individuare le ragioni di
un tale fenomeno fino a non molti anni fa impensabile. L' A. rileva
che nello Stato di diritto la p.a. era soggetta alla legge con spazi
di discrezionalita' ben definiti; nel caso di "scarti" rispetto alla
legge le correzioni avvenivano a seguito delle azioni legali promosse
dai singoli interessati, all' interno della giustizia ordinaria o
amministrativa. L' ingerenza del giudice penale era un deterrente
ultimo. L' assunzione di nuovi vasti impegni nell' ambito dell'
assistenza sociale da parte dello Stato e soprattutto la varieta' di
forme giuridiche organizzative autoregolamentate ha comportato dei
margini di discrezionalita' assai piu' ampi nei cui confronti la
forma di controllo a posteriori esercitata dai ricorsi dei singoli ha
perso sempre piu' peso. Venendo cosi' a mancare gli strumenti
appropriati, scrive l' A., la societa' cerca di soddisfare le
medesime esigenze adattandovi l' impiego di uno strumento gia'
esistente. E' cosi', conclude l' A., che il giudice penale e' andato
oltre il suo ruolo tipico, assumendo quello di controllore critico
dell' organizzazione generale, con cio', pero', insinua l' A.,
ostacolando forse proprio la possibilita' di ritornare alle forme di
controllo piu' vecchie.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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