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Documento


37444
IDG851301139
85.13.01139 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Salvi Cesare
Referendum: chi gioca (e chi no) secondo le regole
Rinascita, an. 42 (1985), fasc. 15 (27 aprile), pag. 3
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D021030; D74404
L' A. non condivide il giudizio di Norberto Bobbio, secondo il quale "il referendum verso il quale stiamo precipitando e' un' assurdita'". Al contrario, l' A. sostiene che, nel rigoroso rispetto delle regole istituzionali, il referendum ha una precisa valenza sociale e istituzionale. La normativa che si intende abrogare esprime emblematicamente una vera e propria "svolta" nei rapporti istituzionali e nel modo di governare. Per la prima volta, infatti, il Governo e' intervenuto su una materia gia' regolata consensualmente dall' autonomia collettiva, a danno di una delle parti, e contro la volonta' manifestata dalle forze piu' rappresentative della parte colpita. In tal modo si e' posta una "questione di principio". L' A. respinge anche la tesi secondo cui il ricorso allo strumento di democrazia diretta comporterebbe uno "scontro rovinoso per le istituzioni". Al contrario, nell' attuale crisi di delegittimazione delle istituzioni, il referendum e' un utile e importante strumento di democrazia, inteso e praticato come correttivo nei confronti non dell' intero sistema politico-istituzionale, ma di singole decisioni del Parlamento quando sono prese, presumibilmente, contro la volonta' dei rappresentati.
d.l. 17 aprile 1984, n. 70
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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