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Documento


37448
IDG851301143
85.13.01143 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Oriana Pietro
Che cosa si potrebbe fare per "azzerare" il protagonismo di certi magistrati e l' esasperata caccia allo "scoop" di certi giornalisti. Segreto istruttorio, cosi' proprio non va
Avanti, an. 89 (1985), fasc. 69 (2 aprile), pag. 22
D6043; D0230; D9694
L' A., giudice istruttore, affronta il tema della violazione del segreto istruttorio, indicando alcuni strumenti per ridurne la portata e quindi gli effetti talvolta gravi. A violare tale segreto, spesso, sono gli stessi giudici, vuoi per finalita' inquisitorie, vuoi, in molti casi, perche' sollecitati da "protagonismo". I giornalisti, poi, sempre a caccia dello "scoop", cercano collegamenti stabili con questo o quel magistrato. Per rompere questo rapporto, suggerisce l' A., occorrerebbe fissare legislativamente il divieto di citare il nome del magistrato, notiziando di casi giudiziari, limitandosi il giornalista a citare l' ufficio giudiziario presso il quale il magistrato titolare dell' inchiesta presta servizio. Altro rimedio potrebbe essere quello di prevedere l' obbligo di dare corso ai procedimenti "piu' antichi" prima degli altri, salve le eccezioni di urgenza. Infine dovrebbe essere esercitato un piu' penetrante controllo da parte dei capi degli uffici, dei titolari dell' azione disciplinare, del Cons. Sup. Mag. nei casi accertati di violazione del segreto istruttorio.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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