| L' A. prende spunto dalla vicenda giudiziaria di Giuliano Naria,
vicenda che viene esposta, per affrontare il tema dell' errore del
giudice in generale. Secondo l' A., la messa in stato d' accusa,
spesso, diventa un "working in progress": prima si considera
colpevole un individuo, lo si arresta con qualche imputazione e
successivamente si aggiusta la mira degli addebiti penali da
rivolgergli. La carcerazione diventa, cosi', un mezzo di pressione
per ottenere rivelazioni e confessioni. Solo alla fine, poi, si puo'
scoprire che la persona arrestata e detenuta era innocente. In questo
caso il magistrato non e' chiamato neppure a spiegare i propri
errori. Tutti i poteri dello Stato sono inseriti in un sistema di
controlli e di bilanciamenti reciproci, eccetto la Magistratura. Da
qui, conclude l' A., l' esigenza di affrontare una riforma della
giustizia, riforma divenuta sempre piu' improrogabile.
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