| L' A. giudica opportuna l' iniziativa, assunta da una corrente dell'
Associazione magistrati, di consultare tutti i componenti della
Magistratura, con un ampio questionario, sulla validita' del progetto
di riforma del codice di procedura penale, attualmente all' esame del
Senato. Si tratta di un progetto che si puo' considerare un ardito
compromesso fra le istanze garantistiche e la necessita' di difesa
della collettivita', e si deve esaminare se sia un compromesso
dignitoso, oppure vi sia eccessiva propensione verso il garantismo.
L' A. ritiene che ci si debba chiedere, in primo luogo, se il
processo, cosi' configurato, possa risultare "gestibile" nell'
attuale momento, assai delicato per l' organizzazione giudiziaria; e'
per questo che e' importante il parere dei giudici che, appunto, lo
dovranno gestire. I magistrati non intendono sostituirsi al potere
politico nel varo della riforma, ma sentono il dovere civico di
esprimere una meditata opinione sulla sua concreta praticabilita'.
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