| L' A. (capogruppo PRI alla Commissione Istruzione della Camera),
commentando la proposta di legge Fortuna sull' eutanasia passiva,
rileva come questo sia uno dei non pochi argomenti rispetto ai quali
laici e cattolici possono esprimere valori, ansie e preoccupazioni
comuni. Osserva che, infatti, se per il credente la vita e' l'
inviolabile segno del disegno divino, anche per il non credente essa
e' un "a priori" al quale comportamenti ed ordinamenti devono
uniformarsi. Nota come la proposta Fortuna sia espressione di una
certa presunzione scientista che, con la pretesa di voler
programmare, regolare e guidare l' esistenza umana in tutti i suoi
aspetti, finisce per sospingerla in una spirale di aridita' e di
cinismo. Concludendo, l' A. ricorda che la vita degli affetti e dei
valori si cementa anche, e soprattutto, nel dolore, che possiamo e
dobbiamo attenuare e ridurre, ma che non possiamo bandire a colpi di
decreto e violenze contro il diritto naturale.
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