| L' A. rileva come sia necessario contemperare l' etica cristiana del
perdono con l' esigenza di garantire l' affermazione della giustizia
intesa come presupposto per l' ordinato svolgimento della vita
sociale. Osserva come sia innegabile che, quindi, il cristiano, come
membro della comunita' sociale, non puo' confondere il piano delle
sue convinzioni etiche e religiose con il piano delle leggi dello
Stato e della loro applicazione. Nota come sia giusto che si affronti
il tema del perdono anche sul terreno legislativo, purche' si tenga
presente la tutela di interessi oggettivi e di beni di rilevanza
pubblica, tipici della societa' civile. Concludendo, l' A. auspica
che l' amministrazione della giustizia, rettamente intesa, con
equilibrio, senza spirito di vendetta, diventi, di per se stessa, un
momento di riconciliazione.
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