| L' A., analizzando il nuovo piano per l' edilizia popolare approvato
dal comune di Roma, rileva come la vecchia logica di fondo, cioe' l'
imperativo "costruire" ed espandere in opposizione al ristrutturare,
recuperare, risparmiare suolo libero, sia ancora vincente. Osserva
che mettere in relazione la questione direzionale con quella
residenziale e' una esigenza non piu' rinviabile. Nota come sia,
infatti, inutile lamentare la preferenza di quartieri dormitorio,
senza pensare una politica di costruzione di polarita' diverse da
quelle tradizionali. Concludendo, l' A. auspica che il sistema romano
venga riorganizzato intorno a tre centri: centro storico, EUR e
sistema direzionale.
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