| L' A., prendendo spunto dalla massiccia mobilitazione di esponenti
della cultura italiana in favore della tutela dell' ambiente e del
paesaggio, sottolinea l' importanza del decreto Galasso, che ha
sottoposto a vincolo paesistico intere categorie di bellezze naturali
(coste del mare, fiumi, laghi, montagne al di sopra dei 1800 m.,
boschi, etc.). Questo ha dato innanzitutto un criterio oggettivo per
la tutela dell' ambiente; inoltre, su segnalazione della
Soprintendenza, sono state individuate un migliaio di aree per le
quali si e' stabilito il divieto di edificabilita' fino alla fine del
1985. Rileva come sia insensato il ricorso al TAR da parte di alcune
Regioni, che considerano il decreto una prevaricazione dello Stato
nei loro confronti, visto che entrambe le istituzioni debbono operare
per la tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della
nazione (art. 9 Cost.); infine riporta numerosi esempi in cui le
stesse Regioni si sono rivelate del tutto inadempienti.
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