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Documento


37607
IDG851301302
85.13.01302 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Neppi Modona Guido
Corruttori pentiti
Repubblica, an. 10 (1985), fasc. 74 (10 aprile), pag. 8
D50126; F4252
L' A., intervenendo nel dibattito sul pentitismo, rileva come a favore del diritto penale premiale stiano indiscutibili dati di fatto su cui fanno leva due categorie di giudici: quelli dei processi di terrorismo e quelli dei processi di mafia. Nota come in realta', i due esempi del terrorismo e della mafia non siano, sia pure per ragioni diverse, decisivi per sposare la logica di un diritto penale basato sul pentitismo. Tra le controindicazioni al ricorso stabile e indiscriminato al diritto premiale, indica il venir meno del tradizionale rapporto tra reato e pena, e i diversi effetti che il pentitismo vuol produrre a seconda delle forme di criminalita' a cui si riferisce. Concludendo, l' A. osserva che l' attenta valutazione degli specifici caratteri delle singole forme di criminalita' e la valutazione dei rapporti tra costi e benefici sono le regole che debbono orientare il dibattito e le eventuali iniziative di legge in materia.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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