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| IDG851301355 | |
| 85.13.01355 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Dardani Bruno
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| Una interessante sentenza emessa dalla Corte Suprema di Cassazione
sulle tariffe. Lavoro portuale e non tassa
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| Sole, an. 121 (1985), fasc. 75 (10 aprile), pag. 10
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| D93121; D93152
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| (Sommario: Il rilancio dei porti passa attraverso un piu' realistico
rapporto fra maestranze e armatori)
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| Il monopolio delle Compagnie portuali nella gestione del lavoro negli
scali marittimi potrebbe essere clamorosamente frantumato, afferma l'
A., da una rivoluzionaria sentenza della Corte di Cassazione.
Condividendo pareri che erano gia' stati espressi dal Consiglio di
Stato, la Corte ha, fra l' altro, sancito che le tariffe del lavoro
portuale debbono essere rispondenti a prestazioni effettivamente rese
in favore degli armatori e non debbono, invece, costituire una tassa
o peggio una "tangente". La Cassazione ha inoltre riconosciuto il
diritto dell' operatore di valutare liberamente circa la convenienza
e la necessita' dell' impiego delle maestranze portuali. Considerando
le imposizioni di manodopera di cui sono teatro quotidianamente gli
scali marittimi, continua l' A., anche in casi limite di navi
completamente autosufficienti, e' facilmente intuibile l' impatto
della sentenza. Questa prevede anche che le operazioni per il
movimento delle merci compiute interamente da mezzi meccanici, non
possano essere ricondotte al "famigerato" art. 110 c. nav. che
assegna alle Compagnie il monopolio del lavoro.
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| art. 110 c. nav.
Cons. Stato 14 novembre 1969, n. 716
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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