| L' A. prende spunto dalle sentenze di alcuni processi, Tobagi,
Tortora, per affrontare, sotto la forma di lettera aperta ai
magistrati, il problema del ruolo dei pentiti nel processo penale. L'
A. si domanda se ci siano giudici che usano le leggi in generale e
quelle dell' emergenza in particolare con intenti di protagonismo;
ovvero se sia il tipo di legge dell' emergenza che produce, di per
se', frutti cosi' devastatori dei principi costituzionali di
garanzia. L' A. sostiene che, nell' uno e nell' altro caso, e'
necessario e urgente pervenire al superamento di questo tipo di
legislazione, tanto piu' che e' stata concepita come temporanea. Ma
poiche' gli effetti piu' deleteri potrebbero derivare dal radicamento
di una sorta di "cultura dell' emergenza" in alcuni operatori, l' A.
ritiene opportuna l' istituzione di una Commissione conoscitiva su
tutta la casistica giudiziaria, sia inquirente che giudiziale,
prodotta dalle leggi dell' emergenza, per consentire di trarre gli
elementi di giudizio al fine del recupero della legislazione e della
giurisdizione al buon diritto.
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