| Secondo un rapporto del CENSIS, il volume dei traffici illegali in
Italia raggiungerebbe i 150 mila miliardi annui. L' A. svolge una
serie di considerazioni sull' intreccio tra interessi della
criminalita' organizzata, mafia e camorra, e attivita' economica e
politica. Sostiene che i magistrati, cui spetta istituzionalmente il
compito di reprimere le attivita' illecite e di salvaguardare le
liberta' e i diritti dei cittadini, si trovano ad essere
oggettivamente "schierati" rispetto a questi interessi in conflitto.
Il ripristino della legalita', infatti, produce un effetto dirompente
rispetto a equilibri consolidati tra attivita' criminale, interessi
economici, connivenze politiche. Questo accade non perche' e quando i
magistrati prevaricano, ma semplicemente perche' e quando fanno il
loro mestiere: perche', facendolo, mettono in pericolo la tenuta
stessa del complesso sistema di potere economico-politico-mafioso.
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