| L' A., richiamate le polemiche sul rinvio dell' applicazione della
norma concordataria che riguarda l' insegnamento della religione
nella scuola statale, e rilevati i motivi di tale rinvio, affronta
due aspetti fondamentali riguardanti tale insegnamento: il primo
riguarda la preparazione professionale dei docenti; il secondo
riguarda i programmi. Le nomine fatte dagli uffici scolastici
diocesani sono in pratica lasciate alla discrezione degli addetti a
quegli uffici. Sarebbe il caso, sostiene l' A., di passare ad una
"graduatoria di merito" che tenesse conto della preparazione
culturale e dei titoli di studio degli insegnanti provvedendo anche a
corsi di aggiornamento. Per quanto riguarda i programmi, i genitori
degli alunni, al momento della scelta di avvalersi o meno dell'
insegnamento religioso, hanno il diritto di sapere che cosa viene
insegnato.
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