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Documento


39089
IDG851302785
85.13.02785 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Mereu Italo
L' indizio e' uno ma gli usi sono tanti
Sole, an. 121 (1985), fasc. 196 (4 settembre), pag. 1
D61126
L' A. si richiama alla sentenza della Cassazione che ha annullato senza rinvio 27 mandati di cattura emessi a carico di imprenditori di Catania, per spiegare come sia possibile che per certi giudici siano sufficienti quegli stessi indizi che per la Cassazione, viceversa, sono infondati. Per questa spiegazione l' A. procede ad una severa critica di questo strumento giuridico, residuo, afferma, dell' inquisizione medioevale messo nel nostro codice di procedura penale ad opera di Rocco. Si chiama indizio quel procedimento per cui il giudice, partendo da un fatto certo, puo', sulla base di quello, sospettare e accusare un individuo come autore di un delitto. Per cui assume una diversa valutazione soggettiva la sospettabilita' dell' inquisitore, sospettabilita' che dipende dalla fantasia dell' inquisitore stesso. Questa sentenza, apparentemente contraddittoria, risponde alla stessa logica giuridica: quella del sospetto. All' interno della quale logica hanno ragione tutti. L' aspetto piu' scandaloso e contraddittorio e' quello di non avere ancora il legislatore rimosso questa normativa.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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