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| IDG851302807 | |
| 85.13.02807 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Mereu Italo
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| L' insostenibile leggerezza del pentito
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| Sole, an. 121 (1985), fasc. 208 (18 settembre), pag. 1
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| D50126; F4252; D51310; D68
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| L' A. si richiama alle conclusioni del maxi-processo di Napoli alla
nuova camorra, processo che ha visto la condanna anche dell'
eurodeputato Enzo Tortora, per svolgere una critica al sistema penale
italiano. In particolare sottopone a critica l' art. 252 c.p.p. in
cui si autorizza il giudice ad arrestare chiunque sulla base "di
sufficienti indizi di colpevolezza". Altri articoli oggetto di
analisi critica sono il 269 e il 282 c.p.p.. Gli effetti negativi di
questa normativa sono aggravati dalla legge sui pentiti e dalla legge
c.d. "Rognoni-La Torre", che ha esteso tale "capacita' d' arresto" ai
mafiosi. Con questa normativa, sostiene l' A., la vera accusa non e'
stata rappresentata, in questo processo, tanto dal P.M. quanto dai
pentiti. Sulla base di questo tipo di indizi e questo genere di
accusatori, nonche' di queste norme, risulta sempre legittimo il
convincimento di colpevolezza da parte dei giudici.
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| art. 252 c.p.p.
art. 269 c.p.p.
art. 282 c.p.p.
l. 29 maggio 1982, n. 304
l. 12 ottobre 1982, n. 726
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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