| 39542 | |
| IDG851303239 | |
| 85.13.03239 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Pisapia Giandomenico; (a cura di Cavallaro Felice)
| |
| Dopo l' ordinanza di rinvio a giudizio incontro a Palermo con il noto
penalista Giandomenico Pisapia. "Riusciremo a sconfiggere la mafia
solo difendendo lo Stato di diritto"
| |
| | |
| Intervista
| |
| | |
| | |
| | |
| Corr. sera, an. 110 (1985), fasc. 252 (15 novembre), pag. 5
| |
| | |
| D51310; D50126; F4252
| |
| | |
| | |
| (Sommario: "Ho grande stima di Falcone e degli altri magistrati
siciliani: ci stanno dando uno spaccato di estremo interesse per
risolvere forse alle origini il fenomeno delle cosche". "Mi
preoccupano, pero', i maxi-processi, l' aula bunker e l' uso dei
pentiti")
| |
| | |
| L' A. nota come sul garantismo, la tutela dei diritti della difesa
esista una diffidenza tra giudici e avvocati. Osserva come sia
necessario consentire una maggiore partecipazione dell' avvocato
nella prima fase dell' inchiesta eliminando la figura del giudice
istruttore: e', infatti il P.M. che deve raccogliere gli elementi di
accusa, e questi diventano prove solo col contraddittorio delle
parti. Rileva che i maxi-processi hanno piu' inconvenienti che
vantaggi, indeboliscono il prestigio e l' autorita' dello Stato
prolungando i tempi del giudizio e, quindi, della carcerazione
preventiva. Concludendo, l' A. osserva come lo Stato che utilizza i
pentiti al di la' della chiamata di correo non dimostri la sua forza,
ma rischi piuttosto di scivolare fuori dallo Stato di diritto.
| |
| | |
| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
| |