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39690
IDG851303387
85.13.03387 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
M. Gu.
Debole di Costituzione. I mali dell' Italia in un dibattito alla Johns Hopkins
Convegno sulla Costituzione organizzato dal Bologna Center della Johns Hopkins University, Bologna, novembre 1985
Resto del carlino, an. 100 (1985), fasc. 304 (20 novembre), pag. 4
D021
Secondo Gianfranco Pasquino, la Costituzione repubblicana e' logora ma non riesce ad emendarsi se non attraverso mille difficolta', visti i rapporti tra i partiti. Unica reale possibilita' di rinnovamento una crisi, magari creata "ad hoc", che mobilitasse l' opinione pubblica coinvolgendo organizzazioni e forze sociali. Secondo il sen. Ruffilli, occorre andar piano a giudicare obsoleta la Costituzione in quanto essa ha consentito l' attuarsi di tutta una serie di equilibri, ha reso possibile una certa evoluzione della societa' al di la' della previsione degli stessi costituenti. Il contrasto vero e' sulle modalita' di alcune pur necessarie riforme. Nicola Matteucci ha sostenuto che, a causa della partitocrazia, la nostra Costituzione ha bisogno di ritrovare un giusto equilibrio. Secondo l' on. Zangheri, e' il processo legislativo, lento e farraginoso, a ostacolare il momento riformatore. Non occorre, poi, "inventare" una crisi, come ha sostenuto Pasquino, perche' la crisi c' e' gia'. Secondo Franco Cangini, la Costituzione presenta punti deboli proprio per le eccessive mediazioni volute dai costituenti ed e' difficile che sia proprio la partitocrazia a risanare la Costituzione dopo essere stata causa della malattia.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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