| Secondo Gianfranco Pasquino, la Costituzione repubblicana e' logora
ma non riesce ad emendarsi se non attraverso mille difficolta', visti
i rapporti tra i partiti. Unica reale possibilita' di rinnovamento
una crisi, magari creata "ad hoc", che mobilitasse l' opinione
pubblica coinvolgendo organizzazioni e forze sociali. Secondo il sen.
Ruffilli, occorre andar piano a giudicare obsoleta la Costituzione in
quanto essa ha consentito l' attuarsi di tutta una serie di
equilibri, ha reso possibile una certa evoluzione della societa' al
di la' della previsione degli stessi costituenti. Il contrasto vero
e' sulle modalita' di alcune pur necessarie riforme. Nicola Matteucci
ha sostenuto che, a causa della partitocrazia, la nostra Costituzione
ha bisogno di ritrovare un giusto equilibrio. Secondo l' on.
Zangheri, e' il processo legislativo, lento e farraginoso, a
ostacolare il momento riformatore. Non occorre, poi, "inventare" una
crisi, come ha sostenuto Pasquino, perche' la crisi c' e' gia'.
Secondo Franco Cangini, la Costituzione presenta punti deboli proprio
per le eccessive mediazioni volute dai costituenti ed e' difficile
che sia proprio la partitocrazia a risanare la Costituzione dopo
essere stata causa della malattia.
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