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| IDG851303425 | |
| 85.13.03425 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Compagna Guido
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| Revisione dello Statuto dei lavoratori e Costituzione economica
dibattute al seminario Federmeccanica. Il "pensiero debole" del
sindacato
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| Seminario di studio promosso dalla rivista "Relazioni industriali"
sul tema "Sistema politico, costituzione economica, ruolo dei
sindacati", Roma, novembre 1985
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| Sole, an. 121 (1985), fasc. 264 (23 novembre), pag. 4
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| F3212; D181; D710; D7110
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| Un esame del ruolo politico e istituzionale svolto dal sindacato nel
dopoguerra ha consentito a Felice Mortillaro di domandarsi fino a che
punto sia stata applicata la Costituzione per quanto riguarda gli
artt. 39, 40, 46. Relativamente all' art. 39, in particolare, secondo
Mortillaro, occorrerebbe prospettare l' ipotesi di abrogare i commi
successivi al primo. Per quanto riguarda il problema della
rappresentativita' del sindacato, che dovrebbe esprimere il reale
interesse collettivo e non quello delle burocrazie, occorrerebbe
modificare alcune leggi, in particolare lo Statuto dei lavoratori.
Leopoldo Elia, tra l' altro, ha lamentato il fatto che i troppi casi
nelle relazioni industriali manchino precise regole del gioco
determinandosi, cosi', "occasionalita' ed estemporaneita' delle
prevalenze" tra le forze sociali. Gianfranco Miglio ha lamentato che
troppe volte le forze sociali, come le forze politiche, hanno
invocato "politiche di piccoli passi", confermando cosi' la teoria
secondo la quale in Italia e in Europa e' prevalente "il pensiero
debole" a riprova del "glorioso, solenne declino della civilta' del
Vecchio Continente". Si e' detto convinto che sara' l' evoluzione
tecnologica a spazzare definitivamente i vecchi modi di far politica
all' italiana e all' europea. "Questa evoluzione tecnologica,
infatti, esaltera' le superiorita' e dara' i mezzi per affermarle
rapidamente".
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| art. 39 Cost.
l. 20 maggio 1970, n. 300
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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