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| IDG851303427 | |
| 85.13.03427 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Carobene Benito
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| All' informatica non serve una legislazione su misura
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| Convegno organizzato dalla Fininvest e dal Centro internazionale di
studi giuridici sul tema "Informatica e situazioni giuridiche
soggettive: tutela civile e penale", Camogli, novembre 1985
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| Sole, an. 121 (1985), fasc. 264 (23 novembre), pag. 19
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| F79
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| E' emerso che un nuovo diritto dell' informatica, totalmente
rivoluzionario, e' inutile. Lo sforzo che deve essere compiuto e'
quello di cercare di ricondurre i nuovi problemi all' interno dei
vecchi schemi di legge. Giuliano Marini ha affermato che, in realta',
i problemi aperti nel campo informatico sono nuovi soltanto per il
tipo di strumento utilizzato e per le dimensioni economiche del
fenomeno che ad essi si ricollegano. Massimo Fedeli ha sostenuto che,
pur restando all' interno dei vecchi schemi, alcuni interventi del
legislatore appaiono necessari. Sono stati evidenziati alcuni
problemi che, in ogni caso, dovranno essere affrontati senza peraltro
pensare ad una legge di carattere generale: come proteggere il
"software", se utilizzando le norme sulle invenzioni industriali o
quelle sul diritto d' autore; come garantire la riservatezza, se si
deve applicare alle registrazioni magnetiche la disciplina di tutti
gli altri documenti. Sono problemi che potrebbero essere inquadrati
nella normativa vigente accettando i principi esposti dal consigliere
di Cassazione Renato Burruso: il computer non deve essere considerato
soltanto una macchina perche' all' "hardware" associa anche il
"software", quindi sarebbe piu' corretto considerarlo a tutti gli
effetti come un libro; cio' che e' registrato nelle memorie
magnetiche deve essere considerato "scritto" a tutti gli effetti.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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