| L' A. critica duramente la proposta di legge presentata da un gruppo
di senatori appartenenti a diversi gruppi politici, che in seguito ha
trovato ampi appoggi tanto da entrare addirittura rapidamente in
vigore dal 17 dicembre 1985. Tale primato viene giustificato dagli
ampi interessi di deputati e senatori verso la suddetta normativa,
che in definitiva istituisce una sorta di zona franca sanitaria, all'
interno della Camera e del Senato e anche della Presidenza della
Repubblica e della Corte Costituzionale. I componenti di tali
Istituzioni, infatti, saranno equiparati ai cittadini residenti nel
territorio della Unita' Sanitaria Locale, in cui ricadono Presidenza,
Camera, Senato e Corte Costituzionale. In tal modo i parlamentari
residenti a Roma per la maggior parte dell' anno potrebbero usufruire
di cure mediche, senza dover attendere autorizzazioni delle Unita'
Sanitarie Locali. Di fatto si tratta di svincolare i 4 organi
costituzionali dai vincoli delle Unita' Sanitarie Locali. Avverte
pertanto che il principio attuato per i parlamentari dovrebbe essere
esteso anche per tutti coloro che sono costretti a lavorare lontano
dai luoghi di residenza, nel rispetto dell' uguaglianza di tutti i
cittadini di fronte alle leggi.
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