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Documento


39870
IDG851303567
85.13.03567 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bertani Odoardo
Giustizia. La polemica sulla bestemmia e sulla sua qualifica come reato. Ma rimane la calunnia
Avvenire, an. 18 (1985), fasc. 274 (4 dicembre), pag. 1
D52091
L' A. ritiene che la bestemmia costituisca oggettivamente la violenza piu' grave compiuta sul patrimonio dei valori intimi di una persona. La bestemmia dunque e' un atto incivile e scandaloso, che mira ad oltraggiare il patrimonio di ideali e di sentimenti del cittadino. Sottolinea che l' impunita' non rende meno vile il bestemmiatore, che e' un individuo propenso agli alibi e culturalmente bloccato nella invettiva. Rileva pertanto che la bestemmia dovrebbe essere considerata un reato punibile nelle forme adottate dalla nostra legislazione.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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