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Documento


49366
IDG871303279
87.13.03279 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bocca Giorgio
Dimenticare Curcio?
Repubblica, an. 12 (1987), fasc. 236 (6 ottobre), pag. 8
D5101
L' A. affronta il problema del riconoscimento politico del terrorismo. A suo giudizio, si e' trattato di una guerra civile in cui ciascuna delle parti riconosceva solo a se stessa la legittimita' sociale; puo' quindi essere considerato un fatto politico. Si puo' obiettare che i brigatisti erano una minoranza da nessuno delegata a rappresentare il movimento dei lavoratori, ma si deve ammettere che la lotta armata fu "la figlia non desiderata della doppiezza della sinistra italiana", che per un decennio "cammino' con un piede nella scarpa democratica e l' altro in quella rivoluzionaria". L' A. conclude affermando che il tema va discusso a fondo, non tanto per motivi etici, quanto perche' quella minoranza rappresenta "la figura del nostro problema". (Titolo: 1 col / Testo: 0.9 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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