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50182
IDG871304095
87.13.04095 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Mazzotta Oronzo
Opinione. Sui pony non serve una legge
Sole, an. 123 (1987), fasc. 355 (30 dicembre), pag. 14
D72; D7404
Il ministro del Lavoro, Rino Formica, ha presentato un disegno di legge che, in un solo articolo, dichiara lavoratori autonomi i c.d. pony-express. Con questo provvedimento, e' cosi' possibile qualificare per legge un determinato rapporto come autonomo o subordinato, prescindendo dal valutare come esso si svolge nella realta'. L' A. solleva dubbi sull' opportunita' di questo provvedimento. I "pony", o sono effettivamente autonomi, e allora il provvedimento sarebbe inutile, o sono effettivamente subordinati, ma convenzionalmente considerati autonomi in forza della disposizione legale. Nel secondo caso, si verificherebbe un esproprio da parte del legislatore del potere del giudice di qualificare il rapporto di lavoro per come esso si e' svolto nella realta'. Se poi il provvedimento volesse rappresentare l' occasione per dare avvio ad una strategia di sostanziale deregolazione dei rapporti di lavoro posti in zona di incertezza fra autonomia e subordinazione, questo strumento legislativo sarebbe inidoneo. Infine, se questo non fosse il motivo, occorrerebbe sapere per quali ragioni di opportunita' le imprese che gestiscono il servizio "pony" dovrebbero essere avvantaggiate sul piano contributivo. (Titolo: 4 col / Testo: 0.8 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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