| 51792 | |
| IDG881301546 | |
| 88.13.01546 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Mancina Claudia
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| Diritto di donna
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| Unita', an. 65 (1988), fasc. 113 (24 maggio), pag. 2
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| D51800; F31
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| Intervenendo nel dibattito in corso sul problema dell' aborto, l' A.
giudica errato affrontare la questione sul piano dell' uguaglianza
dei diritti di tutti i soggetti coinvolti. E' errato perche' non sono
uguali il diritto al vita del feto e quello della donna incinta; la
soluzione del conflitto che ne puo' derivare non puo' essere lasciata
ad altri che alla donna, che "porta in se' ambedue i termini del
processo e del conflitto". Inoltre, e' assurdo porre sullo stesso
piano i diritti dell' uomo e quelli della donna di fronte ad una
gravidanza, perche' la loro posizione rispetto alla procreazione e'
profondamente diversa. L' A. conclude che nessuno puo' obbligare una
donna a portare a termine una gravidanza; cio' non comporta arbitrio,
ma responsabilita' derivante da una scelta autonoma. (Titolo: 1 col /
Testo: 0.7 col).
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| l. 22 maggio 1978, n. 194
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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