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51888
IDG881301642
88.13.01642 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bafile Paolo
Tocca al Senato rimediare alle incertezze. Errori e incongruenze di una legge troppo "strana"
Avvenire, an. 21 (1988), fasc. 139 (29 giugno), pag. 6
D5170
L' A. (magistrato amministrativo) prosegue l' esame critico sul progetto di legge contro la violenza sessuale. Afferma che alcune soluzioni sono in grossolana contraddizione con la buona impostazione iniziale, e sottolinea una clamorosa divaricazione di questo genere. Infatti, volendo riunire nell' unico reato di violenza sessuale (nuovo art. 609 bis c.p.) i due reati di cui agli artt. 519 (violenza carnale) e 521 (atti di libidine violenta), praticamente si e' declassato il primo, che fino ad oggi era punito con una pena maggiore. In sostanza, un individuo che abbia commesso atti di libidine si sentira' tentato di proseguire anche con atti piu' gravi, senza timore di incorrere in sanzioni piu' dure; e cosi', le donne dovranno constatare di essere tutt' altro che tutelate da questa legge. (Titolo: 3 col / Testo: 0.8 col).
art. 519 c.p. art. 521 c.p.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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