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51945
IDG881301699
88.13.01699 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Menapace Lidia
Intervento. Solo le donne possono vincere l' aborto
Manifesto, an. 18 (1988), fasc. 135 (8 giugno), pag. 3
D51800; F31
Dopo aver ricordato che, oltre all' aborto volontario, esistono anche l' aborto naturale e l' aborto derivato da condizioni di lavoro o materiali o ambientali, l' A. afferma che e' merito delle donne aver portato alla luce un fenomeno prima tenuto nascosto, e aver spinto all' approvazione di una legge in materia. L' uso dell' aborto come strumento di contraccezione era un fatto diffusissimo, che ora, grazie alla legge, sta diminuendo; e il fatto che la legge affidi il controllo della riproduzione alle donne riduce in modo drastico la mortalita' per parto e aborto, nonche' la pratica, fino a qualche tempo fa molto diffusa, dell' infanticidio. E' positivo che gli uomini siano oggi costretti ad affrontare i temi legati alla sessualita' e alla procreazione, ma deve rimanere fermo il principio dell' autodeterminazione delle donne in fatto di aborto. Dopo aver richiamato alcune correnti di pensiero in base alle quali "e' meglio un aborto che svanisce nel nulla che una vita infelice", l' A. conclude che se gli aborti fossero decisi non dalle donne ma da terzi (medico e marito), non vi sarebbero proteste, almeno da parte laica. (Titolo: 3 col / Testo: 2.2 col).
l. 22 maggio 1978, n. 194
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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