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Documento


52366
IDG881302120
88.13.02120 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Pasquino Gianfranco
Il tiro alla fune sul voto segreto
Repubblica, an. 13 (1988), fasc. 152 (16 luglio), pag. 8
D02113
L' A. osserva che il PSI ha recentemente modificato la sua posizione rispetto al voto segreto in Parlamento, chiedendone l' abolizione non sotto il profilo della correttezza del rapporto fra elettori ed eletti, ma al fine di facilitare l' approvazione di riforme istituzionali. Anche il Presidente del Consiglio, De Mita, ha recentemente sottolineato l' esigenza di giungere almeno ad una limitazione del voto segreto, temendo probabilmente le "imboscate" che puntualmente si verificano durante il dibattito sulla legge finanziaria. Di fronte a queste prese di posizione, il PCI non poteva che irrigidire la sua posizione. Secondo l' A., la soluzione migliore consisterebbe, come ha suggerito il comunista Pecchioli, in una limitazione graduale del voto segreto che comprenda anche altre misure, quali lo snellimento della legge finanziaria, un uso limitato e corretto della decretazione d' urgenza, il rafforzamento dei poteri di controllo del Parlamento. (Titolo: 1 col / Testo: 0.9 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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