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Documento


52381
IDG881302135
88.13.02135 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Are Giuseppe
Il diritto di sciopero e le "leggi" del sindacato
Resto del carlino, an. 103 (1988), fasc. 174 (12 luglio), pag. 1
D7131; D7134; D7110
L' A. prende in esame una serie di episodi a conferma di un profondo stato di crisi di rappresentativita' delle Confederazioni sindacali, tanto che sembra prospettarsi una nuova concezione e una nuova pratica del sindacalismo nazionale. Di questo quadro di crisi delle Confederazioni deve tener conto il legislatore, mentre si accinge a discutere la legge per la regolamentazione del diritto di sciopero. Il legislatore, infatti, ha bisogno di un sindacato che realmente rappresenti e garantisca. Ma non puo' attribuire per legge questo potere quando esso sia venuto meno per un naturale processo di dissociazione. Proprio in questo consiste la crisi dei confederali: da una lato, la disponibilita' alle regole, che li riabilita davanti alle controparti pubblica e privata; dall' altro, pero', questa disponibilita' li distacca pericolosamente dalle forze vive del nuovo sindacalismo. (Titolo: 5 col / Testo: 0.8 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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