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Documento


52401
IDG881302155
88.13.02155 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Visco Vincenzo
Dibattito. Solo aliquote Iva identiche evitano disparita' nella Cee
Sole, an. 124 (1988), fasc. 168 (8 luglio), pag. 24
D23153; D25; D8711
(Titoletti: L' ipotesi delle bande di oscillazione. La febbre del deficit si rilette sulle accise)
Per aumentare il gettito fiscale, il Governo si accinge ad aumentare le aliquote dell' IVA. Questa manovra, pero', viene presentata e giustificata come primo passo verso l' armonizzazione delle imposte indirette, resa necessaria dalla scadenza del 1992 e dalle indicazioni della CEE. L' A. svolge alcune considerazioni sul sistema di tassazione dell' IVA all' interno della Comunita', sistema che prevede attualmente aliquote molto diverse nei 12 Paesi. Per questo e' stata proposta, anziche' un' armonizzazione piena, un' armonizzazione limitata. Tale proposta e' chiaramente in contrasto logico con il principio della tassazione nel Paese di origine, e pone seri problemi di distorsione dei commerci e probabili penalizzazioni o sussidi per alcune imprese. Chiarita questa affermazione con alcuni esempi, l' A. illustra un' ipotesi alternativa di cui il nostro Paese dovrebbe farsi promotore: chiedere che le due aliquote, quella ordinaria e quella ridotta, applicate dai diversi Paesi della Comunita', siano fissate a livelli identici, prevedendo al tempo stesso la possibilita' per i singoli Stati di introdurre autonome imposte sui consumi finali interni, in modo da eliminare ogni rischio di distorsione nei commerci e da mantenere una relativa autonomia tributaria. (Titolo: 3 col / Testo: 1.6 col).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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