| Per aumentare il gettito fiscale, il Governo si accinge ad aumentare
le aliquote dell' IVA. Questa manovra, pero', viene presentata e
giustificata come primo passo verso l' armonizzazione delle imposte
indirette, resa necessaria dalla scadenza del 1992 e dalle
indicazioni della CEE. L' A. svolge alcune considerazioni sul sistema
di tassazione dell' IVA all' interno della Comunita', sistema che
prevede attualmente aliquote molto diverse nei 12 Paesi. Per questo
e' stata proposta, anziche' un' armonizzazione piena, un'
armonizzazione limitata. Tale proposta e' chiaramente in contrasto
logico con il principio della tassazione nel Paese di origine, e pone
seri problemi di distorsione dei commerci e probabili penalizzazioni
o sussidi per alcune imprese. Chiarita questa affermazione con alcuni
esempi, l' A. illustra un' ipotesi alternativa di cui il nostro Paese
dovrebbe farsi promotore: chiedere che le due aliquote, quella
ordinaria e quella ridotta, applicate dai diversi Paesi della
Comunita', siano fissate a livelli identici, prevedendo al tempo
stesso la possibilita' per i singoli Stati di introdurre autonome
imposte sui consumi finali interni, in modo da eliminare ogni rischio
di distorsione nei commerci e da mantenere una relativa autonomia
tributaria. (Titolo: 3 col / Testo: 1.6 col).
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