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| IDG881302275 | |
| 88.13.02275 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Zangari Guido
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| Limiti e vincoli all' esercizio liberale del diritto di sciopero
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| Opinione, an. 12 (1988), fasc. 29 (2 agosto), pag. 54-61
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| (testo con illustrazioni)
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| D7131; D7134
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| (Sommario: La "giuridicizzazione" dei conflitti collettivi di lavoro
si deve alla forma di Stato liberal-democratico e al suo modello
costituzionale. Nell' area della "civil law" continentale, dove le
liberta' politiche ed i diritti civili hanno preceduto l'
attribuzione di quelle sindacali, il sempre piu' largo riconoscimento
della liberta' nei conflitti del lavoro, ha origine nel progressivo
rafforzarsi della natura liberal-democratica dell' apparato statuale.
Se e' vero che il conflitto e' un elemento fisiologico al
funzionamento dello Stato liberal-democratico, e' anche vero che la
tutela che questa forma di Stato puo' riservare allo sciopero "non e'
illimitata", poiche' lo Stato non puo' essere spettatore neutrale di
fronte ai conflitti. La dottrina e la giurisprudenza dei vari paesi
europei, hanno rimarcato che il problema dei limiti allo sciopero si
pone prioritariamente per il settore pubblico e nei servizi. Nei
singoli stati costituzionali si e' dato vita a normative imperniate
sull' attivita' di composizione preventiva dei conflitti, piuttosto
che su un' azione repressiva dell' esercizio del diritto in se' e per
se'. Il progetto che e' in discussione in parlamento, appare un
provvedimento soprattutto di facciata o di portata "cosmetica" e non
fornisce garanzie circa la composizione equilibrata dei conflitti,
ne' su una reale disciplina dello sciopero, nella direzione indicata
dall' articolo 40)
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| art. 39 Cost.
art. 40 Cost.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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